Lettera per Javier Zanetti

Lettera aperta di Anna a Javier Zanetti
“La legga perfavore”

giovedì 16 maggio 2019,

Caro sig-re Javier Zanetti, le scrive una mamma e moglie disperata che vive a Brindisi, da pochi giorni ho perso mio marito di 48 anni che avrebbe compiuto domani 15 maggio. È morto perché quella terribile malattia che si chiama tumore me lo ha portato via senza speranza e senza poterla combattere. La storia inizia un anno fa, quando in seguito a dei fastidi di disfagia andiamo al pronto soccorso e gli diagnosticano una neoplasia all esofago. Lo sconforto , il dolore e la paura della morte da quel momento si impossessa di lui , ma sempre a testa alta perché sa che noi abbiamo bisogno di lui. Dopo aver fatto un ciclo di chemio e radioterapia si sottopone ad l intervento ritenuto indispensabile per debellare il male. Mio marito si opera a Milano all Humanitas. L intervento durerà 10 ore in laparoscopia sul davanti e con un taglio lungo tutta la schiena lato destro. L intervento riesce e lui piano piano si riprende , con tutte le difficoltà e gli strascichi che un un intervento del genere comporta. Rimanere senza mangiare e bere per i primi 10 giorni alimentato via flebo, e poi lo stomaco modificato, un polmone schiacciato...per non parlare della nostalgia lontano dalle sue adorate principesse e solo io al suo fianco. In quel periodo infatti ho dovuto lasciare la mia bambina più piccola a Brindisi da una cara amica che mi ha aiutata come fosse una sorella. E quando sembrava che ci potessimo mettere di nuovo a fare progetti a risollevare le sorti della famiglia, durante uno dei controlli previsti dal protocollo post intervento, la notizia, il male si era nuovamente insidiato questa volta in modo più subdole . Una cara amica medico ci aiuta a prenotare subito la chemio( perché bisogna fare i conti anche con l iter burocratico e le liste d attesa) ,che non inizieremo mai . Mio marito da prima di pasqua inizia ad avvertire dolori, a non riposare più la notte, a non mangiare , a non respirare bene, tanto che si sottoporrà ad una toracentesi. Si era formato del liquido nei polmoni. I dolori sono sempre più forti , e non riesce a urinare, dopo aver passato una giornata al pronto soccorso di Brindisi, spostato tra le varie consulenze, all indomani viene ricoverato in oncologia.La situazione è disperata, tutti i medici mi scuotono la testa , mio marito ha la birilubina e le transaminasi altissime gli viene l ittero e in questo condizioni non si può intraprendere nessuna chemio. Mio marito soffre tanto tanto, ma con estrema dignità e compostezza. Soffre minimizzando come era solito fare lui per non spaventarmi e con la voglia di tornare a casa fino a l ultimo giorno . Ma il 3 maggio alle 8e30 del mattino dopo 8 gg di sofferenze continue e ridotto ad una larva umana , immaginate un uomo di 1 e90 , che non riesce a stare in piedi che già andare in bagno da solo ( poiché ubicato vicino al letto) è un azzardo ,dopo l l'ultima nottata a dir poco drammatica mi/ci lascia per sempre. Senza poter neppure partecipare alla prima comunione della sua bambina che l avrebbe dovuta fare il 5 maggio e che ovviamente non fa , perché non vuole farla senza il suo papà. Io quel giorno, in quanto mamma devo comunicare la notizia alle mie bambine che sono a scuola e che speravano il papà tornasse da loro, come gli aveva sempre detto per telefono quando riusciva a parlare, per rassicurarle. Le scrivo e le racconto tutto questo dolore , perché oltre mio marito, mio grande amore, adesso dovrei perdere anche la casa...in quanto tutta la parte economica era affidata a mio marito, mentre io mi occupavo della crescita ed educazione delle bambine. Ora mi trovo a dover cercare lavoro a 49 anni cosa non semplice , anche se mi sono messa in moto , e anche prima perché quando potevo e quando mi hanno chiamato ho fatto supplenze nella scuola . Le chiedo aiuto per il mutuo di casa quello non riesco sono quasi 800 euro di rata al mese. Ho un mutuo residuo di 75 132, 30 euro. Se la vendesi ora perderei quanto versato per via della pessima situazione del mercato immobiliare, e tra l altro non mi rimarrebbe niente per poter trovare un altro alloggio. Oltre al fatto che almeno per i primi anni vorrei continuare a dare una parvenza di normalità alle mie bambine e non sballottarle a destra e a manca per un crudele e ingiusto destino. Sono disperata, mi vengono anche pensieri nefasti che combatto grazie alle mie figlie che sono così dolci e orgogliose di me, ma io mi sento di non meritarlo perché le sto per privare di qualcosa cui hanno diritto. Mi rimetto al suo senso di carità, mi appello a quel sentimento di generosità che possiede chi avendo raggiunto il successo e il benessere economico non perde anzi riesce a riconoscerlo e ad aiutare. Non so se voole e può aiutarmi , dopotutto perché dovrebbe...ma io sto tentando come gesto estremo. Chiunque mi conosca un po', sa quanto sono discreta e schiva..questa richiesta di aiuto economico è un gesto estremo di una persona disperata. Mi è venuto in mente lei perché mio marito era un grande tifoso interista, di quelli pazienti e fedeli, anche se non è mai riuscito a venire a vedere una partita della sua amata Inter allo stadio, rinviava sempre , riservando quei soldi alla famiglia. L unico regalo concessosi quando all ultimo controllo a Milano presso l humanitas gli abbiamo scattato delle foto nei pressi di S. Siro, lo stadio del cuore,dove non potrà mai più andare. Mio marito aveva nei suoi confronti una gran stima come giocatore e persona. Glielo chiedo per poter dare un futuro alle nostre 2 bambine che meritano , che si impegnano nella scuola e nello sport, potendo assicurare loro un domani sostenibile..... . Per me questi 75.000 euro sono una somma impossibile.. . le posso far vedere il mutuo perché ciò che scrivo corrisponde a verità. Perché poi bisogna far fronte a tutte le utenze e le spese quotidiane... e voglio pensare di riuscire a farlo autonomamente e forse un giorno a sdebitarmi. Forse la mia richiesta non le arriverà mai o sarà inascoltata e si sommerà a quella forse di tanti altri. Sono una folle sconosciuta che chiede dei soldi, ma voglio pensare che almeno ora , in questa circostanza più terrena i miracoli possono accadere( per mio marito non è stato così). La mia storia non è di una famiglia che ha sperperato , ma solo che il destino non ha permesso di poter ottemperare ai vari impegni per una morte prematura e ingiusta. Grazie mille,anche per averla solo letta . Una mamma che ha messo da parte il suo orgoglio.

Autore: Anna

Lettera per Javier Zanetti. Lettera 105.

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