Lettera per Luciana Littizzetto

Lettera aperta di Angela Trevisan a Luciana Littizzetto
“Sono una ragazza non vedente è ho scritto un libro”

domenica 3 febbraio 2019,

Buongiorno Luciana Littizzetto,

Buongiorno a tutti!
Sono Angela Trevisan, non vedo e non cammino dalla nascita, ciò nonostante il mio motto è ed è sempre stato “chi si ferma è perduto”, infatti sono un vulcano in piena, per me la vita è un dono stupendo che vale sempre la pena di essere vissuta nonostante tutto.
Vi scrivo per comunicarvi la realizzazione di un mio grande sogno nel cassetto, cioè circa sei anni fa ho iniziato a scrivere la storia della mia vita. Tutto ha avuto origine un po’ per gioco, dato che parlando con un amico al quale ho raccontato alcuni eventi da me vissuti in questi anni, lui mi ha detto: “ne hai passate talmente tante che potresti quasi scrivere un libro”. Io inizialmente gli ho dato del pazzo, considerando che non ritengo certo di aver compiuto imprese straordinarie, anzi a mio modo di vedere la mia esistenza è assolutamente normale. Poi però poco a poco ho iniziato a scrivere più come valvola di sfogo che per altro, e così è nato “Non mi Schiodo”, questo è il titolo del mio libro, ho deciso di intitolarlo così dato che chi mi conosce bene sa per certo che se mi metto in testa una cosa niente e nessuno può farmi cambiare idea, sono molto autodeterminata.
Forse la maggior parte delle persone, si aspetterà che in questo mio scritto io parli della mia disabilità, dei miei problemi e difficoltà, delle avversità con cui spesso mi trovo a fare i conti, quindi daranno per scontato di trovarsi difronte ad un’autobiografia piuttosto pallosa e pesante da leggere, se le vostre attese sono queste be! Certamente rimarrete delusi, infatti il mio intento è di parlare di Angela come persona con pregi e difetti proprio come tutti. Ho iniziato a narrare da quando sono nata, il perché sono così, le varie avventure e disavventure nel mondo della scuola e poi quando ho studiato all’università, e il mio ingresso nel mondo del lavoro, fino a giungere all’oggi con il telelavoro. Tuttavia ci ho tenuto a raccontare della Angela che ha fumato la sua prima sigaretta con la sua insegnante di lettere delle medie, dato che questa professoressa era per me una grande amica e sorella, al mio primo fidanzatino, alle marachelle combinate insieme a lui facendo arrabbiare le suore del collegio in cui siamo vissuti per un certo periodo insieme, di quando ho copiato i compiti in classe proprio come tutti gli studenti di questo mondo, alla Angela che in questi ultimi tempi si è innamorata fino a perdere la testa, provando le gioie del diventare donna in tutti i sensi. Insomma basta con l’immagine stereotipata del disabile che per la sua condizione è bravo e tranquillo, sempre ossequioso ed ubbidiente, chiuso in casa a lamentarsi della propria condizione e a compiangersi, noi siamo persone proprio come tutti e vogliamo fare tutto ciò che fa la gente comune, anche sesso, perché no, è una delle poche gioie della vita.
Naturalmente nel mio scritto la disabilità è presente perché lei è un’amica che mi tiene sempre compagnia, che vive con me e fa parte di me, pertanto è giusto che io ne parli e faccia presenti le difficoltà che tale condizione comporta, ma il tutto è fatto in chiave ironica, perché la disabilità può diventare anche una risorsa e non sempre un limite.
Infine desidero parlarvi della copertina e dirvi che anche tale disegno ha un suo perché, infatti il mio elemento preferito è l’acqua, nella quale nuoto tranquillamente, è proprio in acqua che faccio i sogni più belli ed in tale elemento riesco a realizzare delle cose inpensate sulla terra ferma, insomma se fossi nata pesce avrei risolto buona parte dei miei problemi, infatti in acqua cammino.
Spero con questa mia descrizione di aver suscitato la vostra curiosità, se interessati a visionarlo contattatemi sarà per me un vero piacere presentarvelo in maniera più approfondita.
Grazie per l’attenzione!
Cordiali saluti ed a presto.
Angela Trevisan

Autore: Angela Trevisan

Lettera per Luciana Littizzetto. Lettera 199.

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Termini che hanno condotti a questa lettera aperta
LITTIZZETTO ERA UNA INSEGNANTE DI LETTERE

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