Lettera per Veronica Gentili

Lettera aperta di Ing. Angelo Cuicchi a Veronica Gentili
“Il discorso del Presidente delle Repubblica di fin”

venerdì 1 gennaio 2021,

Buongiorno Veronica Gentili,
Ieri sera come gli altri anni ho ascoltato, con altri milioni di italiani, il discorso di fine anno del Presidente della Repubblica.
Se le stesse parole le avesse pronunciate il Papa mi sarebbe stato più o meno bene, ma siccome a parlare era il Presidente della Repubblica di uno stato laico la questione cambia, e non di poco. L’ho trovato intriso di luoghi comuni, di ovvietà e di retorica. Volontà, Untià e Solidarietà.

Non una parola sul fatto che il suo governo ha stremato questo Paese buttando dalla finestra una enorme quantità di soldi spaccandolo in due: trai i protetti e i non protetti.

Tutti gli autonomi hanno sofferto e soffrono per la loro sopravvivenza, mentre i dipendenti tutti e anche moltissimi pensionati di alto rango, al calduccio in casa con le provvidenze che gli sono sempre arrivate ogni fine mese.

Da un Governo più a sinistra della storia repubblicana che io ricordi non mi potevo aspettare altro, ma che il Presidente non ne abbia fatto cenno, salvo “alcuni hanno sofferto più di altri”, e no Presidente è troppo poco.

Mentre molti morivano e muoiono economicamente, il Sindacato dei pubblici dipendenti scioperava.

Certo lo sciopero è l’emblema delle democrazia e quindi della libertà, lo ha detto anche l’illuminato giornalista Sansonetti, al quale vorrei però domandare che cosa sono per Lui
le elezioni in una democrazia, visto che quelle regionali nell’anno passato, a differenza dello sciopero sono state rinviate rispetto alla scadenza naturale ?

Quindi lo sciopero non si può rinviare, le elezioni si. Ma nulla di nuovo sotto il sole il sostenitore di questa tesi è un comunista che magari le elezioni le vorrebbe annullare del tutto purché a governare sia la sua parte. E il nostro Presidente, custode della Costituzione! Nemmeno un cenno.

Viviamo l’epoca dell’ipocrisia dove nessuno a testa alta osa dire come effettivamente siamo conciati, un Paese in cui non funziona più niente e quel poco che sembra funzionare, opera alla rovescia, vedasi Giustizia, quella di Palamara e non solo.

Un Paese dove per fare qualcosa bisogna ricorrere a Commissari straordinari, con la compiacenza di molti politicanti sempre in televisione a bocca aperta, non significa altro che l’ordinamento legislativo ordinario da tempo non funziona più.
Tanto varrebbe trasformare tutti i Sindaci in Commissari straordinari, ovverosia in Podestà.
Per il nostro Presidente evidentemente è un problemino che non esiste.

Ai terremotati del 2016 che nel Suo settennato ancora vivono nelle baracche nemmeno un fiato.
E no Presidente mi viene voglia con tanta controvoglia di citare un altro Suo pari “io non ci sto” .
Il Presidente, evidentemente deve aver visto un’altra Italia che a me sfugge.

Intanto continuiamo con D.D., DPCM, voti di fiducia all’ultima ora con l’annullamento delle Camere parlamentari che sono state rese mute. In compenso migliaia di consulenti regnano incontrastati a nostre spese.

In poche parole per me il discorso del Presidente si può così sintetizzare:
ha detto: due più due fa quattro, e tutti i Commentatori a dire: Ha ragione.

Autore: Ing. Angelo Cuicchi

Lettera per Veronica Gentili. Lettera 11.

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