Lettera per Veronica Gentili

Lettera aperta di Eliana Avenali a Veronica Gentili
“Pos & polemiche. Noi esclusi dalle categorie colpite ”

mercoledì 7 dicembre 2022,

Buongiorno Veronica Gentili,
Con la presente Vi sottopongo i problemi della nostra categoria , la ricettività extralberghiera 
Sento alla Tv parlare sempre di Taxi e gioiellerie, mai della nostra categoria, che subisce il POS più delle altre.
Questo l’elenco dei soprusi 
1) già in precedenza si pagava il canone mensile del POS + la commissione sul transato che varia dal tipo di carta. Dal 1 gennaio 2022 è entrata in vigore una norma obbligatoria per noi che si chiama SCA. In pratica si tratta dell’invio del codice PIN da parte del cliente per autorizzare la transazione. 
Questa procedura obbligatoria è stata subordinata al cambio del contratto precedente sull’uso del servizio POS, con aumentati sia il canone che la commissione. Questa ingiustizia è stata voluta dall’Europa. Un obbligo non può subire una gabella! 
2) i clienti malgrado vengano informati  che la tassa di soggiorno deve essere pagata in contanti ( ci rifiutiamo di pagare le commissioni su una tassa) molto spesso la vogliono pagare con carta di credito e dobbiamo accettare per non perderla. Abbiamo chiesto ai circuiti se è possibile addebitare la commissione solo in questo caso, ma la risposta è stata che non è possibile farlo pena la revoca dell’utilizzo del POS. Un vile ricatto. 
3) commissioni sulle prenotazioni con le Olta
( Booking.com, Expedia, ecc)
Il prezzo pubblicato nelle Olta DEVE essere il prezzo finale che il cliente andrà a pagare. 
Il prezzo però contiene anche l’IVA al 10%.
La commissione che paghiamo per il servizio delle Olta  è del 18%+ Iva del 22% sul prezzo pubblicato 
Significa che versiamo in questo modo l’IVA doppia allo Stato (10%+22%) + paghiamo  le commissioni sulla carta di credito e paghiamo all’Olta la sua commissione anche sull’IVA al 10%.
Questa non è una ingiustizia ma una vera rapina che per anni stiamo subendo senza che nessuno ci tuteli
Ultimo punto che riguarda tutte le categorie ma che non ho mai sentito esporre fino ad ora
Il pagamento con la carta di credito avviene sul prezzo esposto
A parte alcuni prodotti con Iva al 4%, tutti i prodotti in vendita hanno inglobata l’IVA al 22%
Significa che quando al bar si paga il caffè, il commerciante non solo paga le commissioni ma le paga anche sul 22% che prende lo Stato dal suo incasso
Una vera rapina.
Il pagamento in contanti invece garantisce il prezzo al commerciante, lo stesso prezzo pagato con carta di credito ma senza gabelle.
Suggerisco 2 soluzioni
1. far pagare la commissione a chi per comodità vuole usare la carta di credito ( sappiamo che i lussi si pagano )
2. la commissione deve essere applicata al prezzo al netto di IVA
Non si capisce perché a rimetterci devono essere solo i commercianti 
Grazie per la cortese attenzione
Eliana Avenali
Direttivo Abbav Veneto

Autore: Eliana Avenali

Lettera per Veronica Gentili. Lettera 740.

2 commenti su questa lettera a Veronica Gentili
  1. I commercianti raggirano i costi che sostengono in più chiedendo all'utilizzatore finale di fare un maggiore sacrificio. Se l'utilizzazione finale è un fipendente pubblico secondo Lei lo Stato per far fronte agli aumenti per esempio
    sui prodotti di prima necessità pane pasta etc conseguentemente gli aumenta lo stipendio?

    C'era 1 anno, da Mario
  2. Mario come al solito le polemiche si sprecano.
    I commercianti non raggirano i costi, li subiscono come li subisce il dipendente.
    Cercate di smetterla con queste battaglie inutili tra fazioni che credete contrapposte ma in realtà non lo sono.
    Gli antichi romani dicevano
    "Dividi et Impera" e con chi la pensa come te ci sono riusciti tutt'ora
    Ad Majora

    C'era 1 anno, da Cassandra


HTML autorizzato: <b> <i> <a> :-) ;-) :-( :-| :-o :-S 8-) :-x :-/ :-p XD :D



Celebrità > V > Veronica Gentili > Lettera 740 > scrivere