Lettera per Claudia Koll

Lettera aperta di Paola Peverelli a Claudia Koll
“sto al balcone e guardo”

venerdì 4 gennaio 2019,

Buongiorno Claudia Koll,
sono Paola, una mamma sola con il grande dono dello scrivere, dono datomi dal Signore sin da piccola, che la mia mamma mi ha consentito di coltivare e fare fiorire. Ho avuto una vita interpellata da tanti eventi spesso indecifrabili se non attraverso lo sguardo di una fede che, sebbene sempre latente, si è risvegliata in seguito alla separazione dal papà delle mie ora ragazze, uomo di origine tunisina . E' vero che, a volte, è proprio attraverso gli eventi della vita, che il Signore dispone come su di una strada che conduce sempre alla redenzione e riscoperta della nostra autentica vocazione, se solo prestiamo ascolto ai Suoi segni, per Sua grazia, che possiamo accogliere quanto Dio stesso pensa per la nostra felicità. Leggevo stamane uno scritto di Santa Chiara che mi ha poi portato a condividere con te un mio sogno, che mi sento chiamata di realizzare: " I risultati raggiunti, conservali; ciò che fai, fallo bene; non arrestarti; ma, anzi, con corso veloce e passo sicuro, che neppure alla polvere permetta di ritardarne l'andare, cautamente avanza confidente, lieta e sollecita...."( Santa Chiara di Assisi). Il mio sogno è quello di poterti fare leggere un manoscritto intitolato " sto al balcone e guardo", breve scritto autobiografico che narra le testimonianze di alcune donne toccate da eventi sorprendenti: una che scopre di essere ammalata di AIDS, un'altra di essere stata adottata e così via, insieme al ricordo di alcuni fatti che osservai quando, giovane ragazza, mi trovai ad essere tirocinante presso l'allora manicomio della mia città, in un padiglione femminile. Ogni vicenda è riletta con gli occhi della fede in Dio e nella Sua Parola e s'intreccia con le mie riflessioni che attingono sempre a quanto il Signore pare suggerirmi nel mio quotidiano, attraverso la preghiera. Ti ringrazio e attendo una tua gentile risposta. Paola

Autore: Paola Peverelli