Lettera per Pierfrancesco Diliberto “Pif”

Lettera aperta di Volpe Maurizio a Pierfrancesco Diliberto “Pif”
“Ho letto "IO POSSO"”

giovedì 24 giugno 2021,

Buongiorno Pierfrancesco Diliberto “Pif”,

ho appena terminato il vostro (v. Marco Lillo) racconto denuncia "IO POSSO". Il finale, che già mi aspettavo, mi ha lasciato in bocca l'amaro della sconfitta. Sconfitta determinata da uno stato che invece di perseguitare chi delinque alla fine distrugge chi cerca di difendersi dai sopprusi e di opporsi al cancro della mafia. "... la bellezza del fresco profumo della libertà ..." completamente cancellato, come dice un vecchio detto siciliano "cornuti e mazziati". Sono figlio di genitori siciliani. Mio padre è "scappato" dalla sicilia per non essere coinvolto dal banditismo, anticamera della mafia, nato nel dopoguerra. Non ha mai voluto rimetter piede nella sua amata terra, ne odiava il clima e la mentalità e purtroppo quest'odio penso di averlo ereditato. Mi sono sempre opposto a fare vacanze in quelle località, ne soffro solo a sentirne parlare. Nel libro non so se avete voluto volutamente omesso che per quei 2,25 metri di arretratezza del palazzo non si è aperto mai un cantiere esecutivo. La sentenza ha riconosciuto il danno morale trasformandolo in uno "sconto al prezzo d'acquisto" ai nuovi proprietari, ma per quale motivo non ha ordinato, con esecuzione immediata" alla proprietà dell'immobile di eseguire "il taglio". Stupida domanda: ma nella sentenza erano previsti i tempi ed i costi di questi lavori? Sicuramente no! Quindi, come giustamente concludete voi, da questa sentenza gli unici ad averne un utile sono stati gli acquirenti e neanche troppo ignari.
Colgo l'occasione, in questa sede, per manifestare dissenso anche verso il nostro presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella che è ormai giunto a fine mandato e che di conseguenza non avrà più occasione di rappresentare lo Stato nelle ricorrenze delle varie stragi di mafia. Appena eletto avevo sperato che in una delle tante ricorrenze, in modo particolare nella ricorrenza della strage di suo fratello Piersanti, avrebbe non detto le solite frasi di circostanza vuote come "sepolcri imbiancati" ma la promessa di fare tutto ciò che legalmente era in suo potere per estirpare questa mala erba e di "... far sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale ...", ed invece nulla. Certo il presidente non ha poteri che possano essere utili verso le indagini ma è presidente del CSM!!! Una sua promessa in questo senso avrebbe dato una grande svolta morale a questo martoriato paese. Nulla, solo parole vuote! Ha avuto più coraggio il papa Karol Wojtyla quando il 9 maggio 1993, lanciò da Agrigento il suo anatema contro i mafiosi. Questo dissenso vorrei scriverlo direttamente al Presidente ma son certo che non arriverebbe mai a destinazione. Perdonatemi questo piccolo sfogo.
Complimenti per il libro e mi auguro di cuore che almeno uno dei tre obiettivi che vi siete posti possa essere raggiunto.

p.s. come da vostro invito ho portato ha conoscenza il vostro lavoro ad una nostra amica di famiglia che ha prodotto ben due tesi di laurea sul 41bis ed intrecci vari.

Maurizio Volpe

Autore: Volpe Maurizio

Lettera per Pierfrancesco Diliberto “Pif”. Lettera 108.

Nessun commento su questa lettera a Pierfrancesco Diliberto “Pif”


HTML autorizzato: <b> <i> <a> :-) ;-) :-( :-| :-o :-S 8-) :-x :-/ :-p XD :D



Celebrità > P > Pierfrancesco Diliberto “Pif” > Lettera 108 > scrivere