Lettera per Michele Placido

Lettera aperta di BRUNO a Michele Placido
“Una vita sbagliata”

martedì 5 aprile 2016,

Buongiorno Michele Placido,mi chiamo Bruno,sono nato nel capoluogo campano in provincia di Napoli,il giorno 18 Aprile del 1982,come prima cosa voglio dirle che sono affascinato dal suo modo di lavorare e' uno tra i mei principali attori e regista preferito e per questo ho deciso di contattarla a seguito di una mia autobiografia integrale e documentata con documentazione originale e scritta di recente parla del mio vissuto poco ortodosso e se gli dovrei dare un nome a questa mia opera la intitolerei UNA VITA SBAGLIATA forse dovuta all'ambiente dove vivevo,oppure alle persone che mi circondavano,in seguito questo stile di vita mi ha portato a fare tante azione illegali,con l'inizio di numerose rapine in supermercati del nord italia,e per finire dopo il mio primo arresto ho cambiato tipologia di vita,ed ho iniziato a rapinare numerose banche, adesso mi trovo ai domiciliari per scontare i miei ultimi reati,calcolando questa mia ultima bravata di prigione ne ho fatto quasi 10 anni,adesso pero'sono veramente stanco,Oltre le rapine ho fatto numerose truffe a grandi compagnie finanziarie,ho organizzato matrimoni con extracomunitari,insieme a italiane consapevoli dello scopo,e tutto questo per far prendere la cittadinanza italiana a gente che non aveva la possibilita',ci sono ancora moltissime cose da dire di me,tra inseguimenti di polizziotti ,Carabinieri oppure come per esempio il coma che mi sono provocato nelle vele bianche di Secondigliano all'eta' di 19 anni, anche esso documentato da referti ecc.Di sicuro non ne vado fiero di tutto questo se potessi tornare indietro cambierei alcune cosuccie ma questa e' la realta' e va bene cosi,io adesso ho 34 anni ed un figlio di 10 anni,ho deciso di cambiare la mia vita facendo del mio passato un esempio per tutti quei ragazzi che si sono trovati o si trovano nello stesso stato in cui ero io,quindi se lei e' interessato ad una storia reale autobiografica che abbraccia il tema della droga,gli ambienti criminosi che ho frequentato in vari punti d'Italia,dall'inizio di piccoli furti a rapine solitarie sistematiche in istituti di credito,precisando che non mi sono mai accontentato delle casse ho sempre atteso l'apertura temporanea della cassaforte circa 20 minuti da solo con dipendenti e impiegati ,uno contro tutti e nonostante cio' non so come mi sono sempre riuscite o meglio sono sempre riuscito allo scopo,forse adesso lei si stara'chiedendo con un piccolo sorriso stampato sul volto,come mai mi sono fatto quasi 10 anni di prigione se sei riuscito sempre allo scopo?Be di certo non sono mai stato preso in fraganza,il mio primo arresto e' stato dopo una rapina fatta in un conad nel nord italia sono riuscito a scappare ma puttroppo una telecamera aveva inquadrato la targa dell'auto che mi era stata prestata e di conseguenza il proprietario ha detto che in quell' momento la macchina ce l'avevo io ed e' proprio cosi che ho iniziato la mia prima latitanza durata 6 mesi in Campania,mi ero rifugiato in una casa abbandonata nelle montagne del Nolano senza acqua corrente senza amici e senza parenti perche' non era giusto che li tiravo in ballo anche a loro la solitudine si faceva sentire ero solo io e la natura con una paura spaventosa che mi prendessero avevo perso parecchi chili ero diventato irriconoscibile,non avevo idea di come fosse stato il carcere mi era stato raccontato che era come un inferno pieno di diavoli ma per fortuna mi sono ricreduto,e cosi dopo tanti stenti arrivato l'inverno,e il freddo si faceva sentire ho deciso di consegnarmi nel carcere di poggioreale la mia prima volta in prigione,con mio figlio appena nato,ero distrutto,ma poi anche questa era passata,4anni e 8 mesi,quando sono uscito il mio piccolo era gia' piu' grande i primi tempi dopo essere uscito di carcere ero appoggiato dai miei ma la mia compagna voleva una casa tutta per se all'epoca lavoravo con mio padre perche' avendo una ditta edile mi aveva assunto e potevamo permetterci una casa in affitto fatto il contratto dato il deposito eravamo di nuovo a zero mancavano i soldi per l'arredamento per la verniciatura, non avevamo niente solo una casa vuota,e decisi di partire per il nord italia per recuperare tutto quello che mi mancava e sempre da solo,arrivato a destinazione ho deciso di rapinare la mia prima banca,sai durante la carcerazione si va a che fare con tanti delinquenti io ero entrato con una qualifica di rapinatore di supermercati ed ero uscito con il diploma di rapinatore di banche il mio amico di cella mi svelo' tutti i trucchi per scampare agli'arresti,e proprio quella mattina avevo indossato giacca e cravatta con una maschera di lattice realistica che raffigurava un anziano con occhiali ed una pistola in pugno sono entarto e dopo venti minuti sono uscito con il mio primo malloppo 80mila euro,e chi li aveva mai visti tutti insieme,all'uscita della banca c'era sempre una bici ad aspettarmi montavo in slla e strada facendo mi liberavo degli'indumenti maschera pistola e tutto quello che poteva incriminarmi e filavo diritto nella posta locale dove spedivo i soldi tramite paccocelere all'indirizzo di casa mia in modo che se venivo fermato non mi trovavano piu' di 50 euro,cosi facendo ho arredato casa e abbiamo assaporato per la prima volta l'autonomia una sensazione che ti fa sentire invincibile perche' pensi bee quando finiscono li rivado a prendere,ma tutto finisce all'epoca ero ancora un ragazzino e tra regali che facevo a parenti amici alla mia compagna,tra macchine,moto,motocross e' finita la zizzinella ed ho dovuto ricominciare quando a ottobre del 2015 sono stato infamato da una mia ex amante gelosa della mia compagna,comunico'la mia presenza ai polizziotti locali che gia' mi conoscevano,solo lei sapeva dove dormivo ero appoggiato a casa di 2 miei amici e alle 4 del mattino mentre dormivo sul divano gli sbirri hanno buttato giu' la porta ed hanno iniziato a perquisire la casa io ero tranquillo perche' la maschera e la pistola usata per la rapina di 2 giorni prima l'avevo buttata nel bidone dell'immondizia sotto casa dell'appoggio e i soldi della refurtiva al momento per precauzioni li avevo messi in un auto parcheggiata dall'altra parte della stessa citta',in parole povere li avevo messi nella macchina di mia suocera a sua insaputa ma mentre perquisivano casa ed io nel frattempo ero ammanettato il commissario tira da sotto il letto dell'amico che mi aveva appoggiato la stessa busta che avevo buttato 2 giorni prima nel pattume e questa busta conteneva la maschera usata per la rapina la pistola e la parrucca insomma tutte cose che mi incriminavano ma come ci fosse andata a finire quella busta sotto il letto era un mistero perche' in un secondo momento mentre ero in carcere a Modena avevano arrestato un altro mio compaesano che viveva esattamente nella citta' dove era avvenuta la rapina e vivevano anche i ragazzi che mi avevano appoggiato,questo ragazzo mi disse che passo' una giornata insieme al ragazzo dell'appoggio e gli confesso che lui scese giu' da casa dopo che io gli avevo detto che la pistola l'avevo buttata,in parole povere era andato a recuperare l'involucro con l'intento di tenersi l'arma a mia insaputa,ma tutto questo lo avevo collegato in un secondo momento,poi come se non bastasse la stronza della moglie disse al commissario che negli'ultimi tempi io stavo girando con una fiat bianca e l'anno collegata alla macchina di mia suocera e perquisendo l'auto trovarono anche il mio malloppo che avendo rapinato l'istituto di credito il Venerdi e non avendo avuto il tempo per spedire i soldi dovevo attendere il Lunedi' ma mi sono piombati addosso il Lunedi'mattina alle 4 e mi hanno arrestato da qui mi hanno collegato ad altre rapine perpetrate da me perche' il modus operandi era sempre quello (piu'o meno) e questa e' stata l'ultima botta quindi e' anche vero che Sara la mia ex amante mi aveva infamato che poi sempre in prigione a Modena avevo saputo che questa Sara era un po' di tempo che bazzicava con un ragazzo che conoscevo molto bene e non aveva il coraggio di dirmi che si era innamorato di Sara perche' io lo precedevo ma sinceramente poteva tenersela tutta per se perche' a me non mi importava,ma dal tronde si sa' fa un certo effetto stare insieme a una ragazza che io trattavo da ruota di scorta e lui da innamorata e quasi si vergognava girarci e presentarla agli'amici e cosi'dopo un fermo della polizia Sara in preda alla rabbia che l'avevo rifiutata dicendole che la Domenica preferivo passarla con la famiglia e non con lei si e' messa daccordo con questo mio vecchio amico ed hanno segnalato la mia posizione agli sbirri,ma diciamo che non e' stato nemmeno questo ad incastrarmi perche' se il coglione dell'appoggio non aveva portato su tutte le prove che potevano incriminarmi forse a quest'ora ero libero,io al momento non ce lo con nessuno ne con Sara ne con l'appoggio ho solo un senso di colpa per aver negato la mia presenza al mio piccolo, che adesso vive nel modenese insieme alla mia ex compagna e la nonna,e'si non ho perso solo la liberta' ma anche la famiglia,che e' molto piu' grave,la perdita della famiglia e' sempre stata una delle paure piu' grandi, forse per questo entravo da solo in banca con i nervi d'acciao avrei fatto questo e ben altro per mantenere la famiglia unita,ma nonostante cio' e' finita sono rimasto con ottimi rapporti con la mia ex,e da quando sono ai domiciliari il bimbo lo chiamo tutti i santi giorni e nei periodi festivi lo mando a prendere e lo faccio riaccompagnare quando deve ritornare a scuola,logicamente queste confidenze che le ho scritto,non sono la biografia perche' e' molto piu' dettagliata, parte dall' infanzia ad arrivare ai tempi nostri,adesso sperando di non averlo annoiato,e' importante un suo parere positivo o negativo che sia basta che sia sincero adesso la saluto e le auguro una buona giornata cordiali saluti Bruno.

Autore: BRUNO

Lettera per Michele Placido. Lettera 65.

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