Lettera per Carlo Verdone

Lettera aperta di Domenico Fayenz Mariconda a Carlo Verdone
“Ci credi ai fantasmi?”

martedì 13 febbraio 2018,

Buongiorno Carlo Verdone,
ho scritto un romanzetto (al momento iscritto al Premio Italo Calvino) basato su due narrazioni parellele e complementari, l'una ambientata nella Roma dei primissimi Anni Cinquanta, l'altra nella Roma dei primissimi del Seicento. Vorrei mandartene una copia (formato libro) allo scopo di suggerirti il soggetto per un film - magari ti abbozzo la sceneggiatura - che potrebbe essere davvero originale, ma anche, nel caso di una prossima pubblicazione con un buon editore (quale oggettivamente merita) per avere da te l'onore di una tua presentazione (del libro) scritta. Se può servire: sono una decina d'anni meno giovane di te e negli iniziali Anni Sessanta frequentavo il Vittoria Colonna a due passi da casa tua. A fine via del Monte, propriamente di fronte ar ponte c'era 'na rosticceria indove noi studenti in uscita, co' li rumoracci nella panza, ce 'ngozzavamo de supplì. Veramente l'antri magnaveno e io li stavo a guarda', mai 'na lira in tasca. E me tenevo li rumoracci dentro.
Sapete che ve dico? Aridateme la gioventù e chissenefrega della panza vota.
Un salutone.
Dimentaticavo: il titolo è Il Fantasma di Via Giulia. E' una storia di fantasmi vera, vissuta da me in prima persona, quando da bambino ho abitato per circa tre anni in via Giulia, di fronte ai Sacchetti. Si tratta di una tragicommedia alla romana e non di un horror, fa bene precisare.

Autore: Domenico Fayenz Mariconda

Lettera per Carlo Verdone. Lettera 295.

2 commenti su questa lettera a Carlo Verdone
  1. Quale autore di questa lettera indirizzata all'amico Carlo, mi chiedo, qualora il suddetto volesse rispondere, alla mia come a quelle di altri, quale sarebbe la via "tecnica". Una delle ipotesi attendibili è che Carlo, o chi per lui, possa rispondere utilizzando proprio questo medesimo spazio per i commenti. Altre strade non se ne vedono neanche criptate. La seconda ipotesi è che non è prevista alcuna risposta e che la corrispondenza è a senso unico. Se così fosse, sarebbe meglio saperlo, giusto per evitare inutili richieste di questo e quello, tante richieste poi inevase che finiscono per per indurre una specie di frustrazione, forse umiliazione, per chi, disinformato, conta su un riscontro da parte del nostro amico. Intendiamoci, comunque stiano le cose, il nostro affetto per lui, resta e resterebbe invariato.

    C'era 6 anni, da Fantasma
  2. Buongiorno Carlo Verdone,
    Ciao Carlo, sono uno scrittore di racconti di fantascienza, molti andati a Urania sotto pseudonomi anglosassoni. Ormai al tramonto della mia esistenza ho scritto un amarcord sui due anni (1950-1952) che da bambino vissi in via Giulia nel Palazzetto di Palo Terzo Farnese, dove oggi ci trovi l'albergo Realis Giulia. All'epoca (dopoguerra) era un palazzo fatiscente abitato dal "popolino". Questo palazzo aveva una sua peculiarità: tra i condomini ce n'era uno in anima e senza corpo. Per farla breve, vi imperversava un fantasma vero e proprio. E pare che ce l'avesse in particolare con la mia famiglia, se non proprio con me. Il memoir, di me bambino di 5 e 6 anni narratore, s'intitola "Il fantasma di via Giulia".
    E' uno spaccato di vita di quell'epoca e di quella parte di ambo i rioni di cui fa parte la strada, con sullo sfondo le attività più o meno terrificanti del nostro spiritaccio, fortemente interessato a mandarci via da quel mini-appartamento che era sembrato, a trovarlo, una botta di fortuna. Col cavolo!
    Il romanzo ha già vinto due concorsi letterari e un editore sta per farne una buona pubblicazione. L'editore è convinto che sarà un best seller. E pure io.
    Vengo al dunque. Sarei onorato se tu vorrai scrivere una tua presentazione, una prefazione oppure una recensione da mettere nel libro in stampa tra un paio di settimane. Te ne manderei una copia di quelle di prova. Magari ti viene un'idea per farci un film da... regista. In Vita da Carlo pare che ci tenessi davvero. Un'ultima cosa: da ragazzo ho frequentato l'Istituto V. Colonna a via dell'Arco del Monte. Filavo con la sorella del maestro Marchetti a via delle Zoccolette.Chissà quante volte mi sono incrociato con te ragazzino. Te la ricordi la rosticceria all'angolo col tuo palazzo, che, carogna, faceva i supplì all'ora che si usciva da scuola, e io non ci avevo mai una lira. Però, dico adesso, ci avevo ia gioventù. Che altro? Un abbraccio, Domenico (Dodò nel romanzo).

    C'era 2 anni, da Domenico Fayenz Mariconda


HTML autorizzato: <b> <i> <a> :-) ;-) :-( :-| :-o :-S 8-) :-x :-/ :-p XD :D



Celebrità > C > Carlo Verdone > Lettera 295 > scrivere