Lettera per Carlo Verdone

Lettera aperta di Fabiano a Carlo Verdone
“Sogno 21 feb Roma”

martedì 25 febbraio 2020,

Buongiorno Carlo Verdone,
Creto proprio di haverla sognata e visto che nutro la fantasia che le sia - tra gli altri aspetti- uno curioso e animato dal desiderio di avvicinare e approfondire la soccettività umana con i reggistri che le vanno ha genio (dal paradosso alla Qommedia al dramma o viceversa.. Azzo ne so io Bohhhh), vorrei raccontarle alcuni frammenti di questo sogno nella cornice della bella Roma, vicino a via delle botteghe oscure.
Frammento 1
InQontrare e parlare con uno tizzio sconosciuto a Roma dopo na gita mezza qulturale.
2
nel buio di un portone - che poteva pure esse de preggio se ce mettevano un paio de luci in più... vabbè sarà per lo risparambio energetico - una voce dal tono polemico mi ispira stranamente fiducia e una spinta dentro a fornire informazioni, aiuto e sqambiare pensieri
3
Alcuni commenti e frasi del tizziogenerano un moto di simpatia peculiare (a sensazione che hai magnato la foglia ma pultloppo non ti fidi ):,, "eh cccerto Freud é superato!!!! Ecco ecco... solo voi" :-) e a seguire....).
4 camminare divertito con sto tizzio accanto che non é che parla ma straparla e io che cammino come mio solito con la testa tra le nuvole.
5 guardare meglio (dopo un bel po'... L' eureka tardiva del miope) complice sia un po' più di luce artificiale sia l'aumento della distanza relazionale per anticipare il mio congedo (inzomma se era fatta na certa...) ... E.... riconoscere
un volto molto noto: A Carlo era il tuo!!! che però é fatto inverosimile come commentato dai miei pensieri: E no, non può essere! Ecco perché quella sensazione sulla voce..e Furio. Ma vaaa. E poi é più vecchio, un sacco più vecchio!!! Caspita vado a pensare!
6 poi sto in metro e rifletto su visibilità, paure, e privacy di cui si avesse potremmo potrebbe risqriverne insieme.... la direzione. Sto sogno finisce con me che penso e ripenso... Ammazza quanto penso... Mai pensato così tanto manco da sveglio:
Conversare, togliendo di mezzo il personaggio pubblico perchè non visto e riconosciuto dall'altro interlocutore, e lasciare SOLO l'individuo mi sembra comico, anche se un po' a spese dell'interlocutore, ma forse anche una piccola opportunità per l'individuo per lasciar emergere qualcosa di sé. Ma quale la più autentica??? Quale il motivo profondo che in quel frangente lo muoveva? E chissà di quale colore e forma la reciprocità o non che é scattata?
Fine del sogno.


Un cordiale saluto a lei Carlo.
E salutami Giorgio

Fabiano 76



Ps se fosse possibile non lasciare pubblica questa lettera e ricevere risposta sarebbe stupendo anzi troppo bello e non solo gradito. Un po' di errori ce li ho messi. Fate un po' come potete. Ciao

Autore: Fabiano

Lettera per Carlo Verdone. Lettera 430.

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